Pilastri della Navata - parete destra
Gli affreschi più antichi conservati su questo lato della Chiesa si trovano nella superficie superiore delle pareti, che ornava le navate della Chiesa originaria, purtroppo irreparabilmente danneggiate dalle sovrastrutture e ricoperte da strati di intonaco posteriori.
Nella prima campata l’affresco centrale (interrotto dall’antico ingresso al campanile) è suddiviso in tre scomparti di cui purtroppo il centrale è andato perso:
- il primo riproduce una scena con la Vergine, un Papa e un Vescovo che lavorano la terra sotto una pioggia battente; l’episodio potrebbe essere riconducibile o ad un fatto realmente accaduto nel 1476 (una forte tempesta in territorio bresciano), o più semplicemente potrebbe trattarsi di un ex voto per ringraziare la Vergine per la pioggia dopo una lunga siccità;
- il secondo, sulla destra, raffigura il matrimonio mistico di S. Caterina d’Alessandria tra angeli musicanti, con la Vergine in trono.
Al di sopra troviamo i lacerti di uno sposalizio della Vergine.
L’estradosso del pilastro che delimita la seconda campata esibisce un San Pietro Martire, inquadrato in una nicchia a borchie che, nell’intradosso del pilastro, ospita un S. Bernardino da Siena, identificato dalla scritta sottostante.
Nell’estradosso del pilastro seguente rimangono due riquadri con una Madonna con Bambino e S. Sigismondo, che è stato sovrapposto ad una precedente raffigurazione del Beato Simonino. Nell’intradosso si alternano una Madonna con Bambino e una Deposizione.
Nella penultima campata è degna di nota la decorazione del registro superiore, consistente in alcune raffigurazioni mariane del XIII-XIV secolo e un una Annunciazione trecentesca.
L’affresco più antico della parete è una Madonna con Bambino che regge tra le mani un pappagallo, sullo sfondo di un drappeggio rosso sostenuto da una coppia di angeli, ascrivibile alla fine del XIII secolo.
Il pannello attiguo ospita due affreschi mutili, una Madonna in Trono e un’Annunciazione, mentre nel registro inferiore alcuni riquadri ospitano un S. Bernardino da Siena, il santo domenicano Vincenzo Ferrari, una Santa Monica dolente, madre di S. Agostino.
La serie degli ex voto si conclude, nell’intradosso dell’ultimo pilastro, con un riquadro datato 1495 e raffigurante S. Antonio Abate e S. Francesco. Degno di nota anche il Santo Cavaliere dipinto sull’estradosso dello stesso pilastro.